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2009-01-08

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2009-01-08

Durante tregua di 3 ore spari israeliani centrano a Gaza camion Onu: un morto

Razzi dal Libano, Israele reagisce

Mezzo colpito, l'Onu sospende aiuti

Hezbollah respinge le accuse. Immediata la risposta dell'artiglieria israeliana. Nuovi scontri a Gaza

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NOTIZIE CORRELATE

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Gaza, tregua umanitaria di tre ore. Si lavora al piano franco-egiziano (7 gennaio 2009)

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Olmert: "Apriremo corridoi umanitari". Mubarak: "Subito colloqui tra le parti" (6-7 gennaio 2009)

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MULTIMEDIA: Foto, audio e video dal fronte di guerra

Una manifestazione pro palestinesi a Beirut (Ansa)

Una manifestazione pro palestinesi a Beirut (Ansa)

MILANO - Le deboli speranze di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza sembrano destinate a durare poco. Alcuni razzi "Katyusha" sono caduti stamani sull'alta Galilea occidentale, nel nord di Israele, in prossimità del confine col Libano, facendo rialzare la tensione nello Stato ebraico, che potrebbe ora trovarsi impegnato in uno scontro su due fronti: a sud contro i miliziani di Hamas che controllano la Striscia e a nord contro le fazioni filopalestinesi legate agli Hezbollah. Lo ha riferito la radio pubblica, precisando che ci sono alcune persone (si parla di cinque) ferite in maniera non grave. Intanto da papa Benedetto XVI arriva un appello per una tregua "anche perchè l'opzione militare, da qualunque parte essa provenga, non è mai una soluzione".

L'ATTACCO E LA RISPOSTA - Secondo quanto precisano fonti militari, sono stati tre o quattro i razzi sparati dal sud Libano, caduti nei pressi di Nahariya. A questi lanci ha fatto seguito la risposta di Israele, che ha a sua volta sparato con lanci di artiglieria in direzione del territorio libanese. "Abbiamo sparato direttamente verso l'origine dei tiri di razzi, provenienti dal Libano", ha affermato un portavoce militare israeliano. Il ministro libanese del lavoro del partito Hezbollah, Mohammed Fneish, ha negato il coinvolgimento del gruppo nel lancio di razzi dal sud del Libano in Israele. Fneish ha specificato che Hezbollah non era al corrente del lancio di razzi Katyusha, in tutto tre, al quale Israele ha risposto con alcuni colpi di artiglieria. E secondo quanto ha riferito la tv israeliana altri lanci dal Libano e diretti verso il nord di Israele sarebbero avvenuti nella tarda mattinata. Non si ha ancora notizia di eventuali vittime causate da questo tiro incrociato.

HEZBOLLAH SOTTO ACCUSA - In Israele si stima che a sparare i razzi sia stata un'organizzazione palestinese col permesso però degli Hezbollah. Nei giorni scorsi Israele aveva più volte avvertito gli Hezbollah a non aprire il fuoco per mostrare solidarietà con i palestinesi nella Striscia di Gaza, sottoposti a una dura offensiva israeliana. Per precauzione comunque lo spiegamento militare israeliano nel nord era stato rafforzato e riservisti richiamati alle armi. Hezbollah ha però comunicato al governo presieduto da Fuad Siniora di non essere responsabile del lancio di razzi. Anche i portavoce di Hamas hanno nel frattempo fatto sapere di non essere coinvolti nelle azioni sul fronte libanese e che le proprie operazioni militari sono condotte esclusivamente nella Striscia. Non sappiamo - hanno inoltre precisato alle agenzie di stampa - chi ci sia dietro a quelle iniziative.

LIBANESI E UNIFIL IN CAMPO - L'esercito libanese, nel frattempo, ha reso noto di aver preso "le misure necessarie" per rafforzare la sicurezza e "portare la situazione sotto controllo". "Dopo il lancio di razzi da parte elementi non identificati, unità dell'esercito libanese in cooperazione con le forze dell'Unifil hanno preso le necessarie misure per portare la situazione sotto controllo e impedire ogni strumentalizzazione e porre in pericolo la sicurezza del Paese", ha reso noto l'esercito in un comunicato diffuso dall'agenzia ufficiale Nina.

IL PRECEDENTE - L'area al confine tra i due Paesi è la stessa che fu teatro della guerra-lampo dell'agosto 2006 tra le forze israeliane e le milizie sciite libanesi di Hezbollah; l'ultimo bombardamento con razzi dal Libano su Israele invece risaliva al giugno dell'anno scorso, ed era stato effettuato da estremisti palestinesi. L'odierno scambio di colpi è stato confermato anche da fonti delle forze di sicurezza di Beirut.

NUOVI SCONTRI A GAZA - Intanto continuano le operazioni a Gaza con accuse dell'Onu a Israele. Durante la tregua di tre ore (dalle 12 alle 15, ora italiana), spari israeliani avrebbero colpito un camion con le insegne dell'Onu che portava soccorsi umanitari nel nord della Striscia: l'autista è morto. Dopo questo avvenimento l'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha deciso di sospendere le sue operazioni nella Striscia di Gaza perché è troppo rischioso continuare la propria attività. "L'Unrwa ha deciso di sospendere tutte le sue operazioni nella Striscia di Gaza a causa delle azioni sempre più aggressive contro le sue strutture e il suo personale", ha spiegato Adnan Abu Hasna, portovoce a Gaza della principale agenzia delle Nazioni Unite nella zona. Hasna non ha chiarito quanto durerà la sospensione. L'esercito israeliano ha reso noto che sta verificando l'incidente. Secondo quanto riferito da fonti mediche palestinesi alle agenzie di stampa, tre miliziani della Jihad islamica sono rimasti uccisi in un raid aereo israeliano nel nord della Striscia in una zona affollata a circa 150 metri da un ospedale. Anche dodici passanti sono rimasti feriti, hanno riferito le fonti. L’esercito israeliano non ha rilasciato commenti, ma ha ribadito che i miliziani palestinesi fanno deliberatamente uso di scudi umani per proteggersi. Giovedì si sono registrati altri lanci di missili Qassam contro il sud di Israele. Un razzo è caduto nei pressi di Ashdod, mentre nella notte l’aviazione israeliana ha colpito una sessantina di obiettivi di Hamas a Gaza.

MUBARAK INVITA OLMERT - Il presidente egiziano Hosni Mubarak, tra i più attivi sul fronte diplomatico internazionale nel cercare di trovare una soluzione alla crisi mediorientale, ha intanto invitato il premier israeliano Ehud Olmert al Cairo per discutere della proposta franco-egiziana per un cessate il fuoco nella Striscia.

08 gennaio 2009

 

 

 

Il ruolo di Hezbollah, combattuto tra voglia di agire e ragion politica

Il rischio di un secondo fronte per Israele

Timori per un'escalation sui confini settentrionali, mentre l'esercito è impegnato a Gaza

WASHINGTON – E’ ancora presto per dire se il lancio di razzi dal Libano segnala l’apertura di un secondo fronte. Certamente i rischi esistono, in quanto non mancano i possibili "detonatori", dai gruppi palestinesi all’Hezbollah. Fonti militari israeliane ritengono che i tiri potrebbero essere opera di qualche fazione palestinese. Due i sospetti: il Fronte Popolare per la liberazione della Palestina-Comando generale, con comando in Siria e fedayn in Libano; il Fatah Al Islam, movimento di ispirazione qaedista. Un portavoce del Fronte, chiamato in causa, ha risposto: "non confermiamo né smentiamo un nostro coinvolgimento". Affermazione che suona più come un sì che un no.

AZIONE DI DISTURBO - Un’azione di disturbo in Libano era attesa. Nei giorni scorsi i caschi blu Onu hanno trovato sei razzi pronti per essere lanciati: dovevano essere attivati con un sistema ad orologeria. Sembra che a puntarli contro il territorio israeliano siano stati dei militanti di Al Islam. La formazione, composta da elementi locali e stranieri, ha subito pesanti attacchi da parte dell’esercito libanese subendo perdite ingenti ma ci sono segnali di una rinascita.

IL RUOLO DI HEZBOLLAH - L’altro grande osservato speciale è l’Hezbollah, che ha mezzi sufficienti (migliaia di razzi) e motivi per colpire Israele. Tuttavia, i dirigenti del movimento sciita filo-iraniano si sono rapidamente dissociati dall’episodio. Il "cuore" consiglierebbe all’Hezbollah di sostenere la lotta di Hamas entrando nella battaglia, ma la "ragione" politica lo invita alla cautela. Troppi i rischi che verrebbero dall’apertura di un conflitto. Nel campo integralista non sono mancate contestazioni all’indirizzo dell’Hezbollah, colpevole di non essersi mosso ricambiando quanto aveva fatto Hamas nel 2006. Allora mentre i guerriglieri libanesi erano impegnati contro le truppe israeliane, gli estremisti palestinesi erano passati all’attacco a Gaza dimostrando la loro solidarietà.

Guido Olimpio

08 gennaio 2009

 

REPUBBLICA

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2009-01-08

Gaza si tratta per la tregua, e si combatte

Razzi sparati dal Libano, Israele risponde

Papa: "Nuovi dirigenti per la pace"

Israele ha intensificato in nottata l'offensiva contro la Striscia di Gaza: decine di carri armati nel sud del territorio palestinese e raid aerei contro la città di Rafah. Il ministro degli esteri francese Kouchner, presidente di turno del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, non è riuscito ieri ad ottenere un accordo unanime sulla crisi di Gaza in seno alle Nazioni Unite, dove oggi si ritorna a trattare. Benedetto XVI condanna la guerra e dice: Servono nuovi leader per la pace. Oggi due inviati israeliani saranno al Cairo per esaminare il piano proposto da Mubarak, ma Hamas lo boccia: "Non è in grado di risolvere la crisi". Missili katiuscia lanciati su Israele rischiano di aprire il fronte Hezbollah. Colpito convoglio con aiuti umanitari Onu durante la tregua di tre ore, morto l'autista.

 

16:03 Decine di cadaveri recuperati durante le tre ore di tregua

Decine di cadaveri sono stati recuperati durante le tre ore di tregua decisa da Israele per consentire l'afflusso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti mediche.

16:02 Due adolescenti morti in raid a Khan Yunis

Due adolescenti hanno perso la vita in un raid dell'esercito israeliano nei pressi di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale. Lo riporta il sito del quotidiano Yediot Ahronot, citando fonti palestinesi a Gaza.

16:01 763 le vittime palestinesi dall'inizio dell'offensiva

E' salito a 763 il numero dei palestinesi che sono stati uccisi dall'inizio dell'offensiva israeliana nella striscia di Gaza, secondo il responsabile dei servizi di pronto soccorso palestinesi nell'area, Muawiya Hassanein. Negli odierni combattimenti, secondo fonti ospedaliere, più di una ventina di palestinesi, tra i quali anche donne e bambini, sono stati uccisi.

15:45 Mubarak invita Olmert al Cairo

Haaretz riferisce che il presidente egiziano Mubarak ha invitato al Cairo il premier israeliano Ehud Olmert per discutere del piano franco-egiziano per il cessate il fuoco. Contemporaneamente sarebbero in corso trattative per far incontrare Olmert con Abu Mazen, presidente dell'Anp.

15:41 Olmert: "Ancora nessun ordine di intensificare l'offensiva"

Il gabinetto di sicurezza israeliano non ha ancora dato l'ordine di intensificare l'offensiva militare nella Striscia di Gaza. Lo ha affermato il Primo ministro Ehud Olmert. Nel corso di una visita al quartier generale dell'esercito, il premier israeliano ha spiegato che la ''cosa importante'' e' sempre impedire gli attacchi con i razzi dal territorio palestinese e il contrabbando di armi.

15:36 Abu Mazen appoggia piano di pace franco-egiziano

Il Presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, dà il suo assenso al piano di pace franco egiziano per una tregua a Gaza. In una conferenza stampa congiunta con il premier spagnolo, Josè Luis Rodriguez Zapatero, Abbas, che domani sarà al Cairo, sollecita nuovamente un cessate il fuoco immediato.

15:32 Agenzia umanitaria dell'Onu sospende operazioni a Gaza

Un'agenzia umanitaria dell'Onu, l'Unrwa, ha deciso di sospendere le operazioni a Gaza per il pericolo di attacchi da parte delle forze israeliane. Lo ha affermato da Gaza il portavoce Adnan Abu Hasna, che in precedenza ha accusato l'esercito israeliano di aver colpito un mezzo dell'Onu impegnato nella consegna di aiuti umanitari, uccidendo l'autista, durante le ore di tregua stabilite.

15:25 Fayyad: "Abu Mazen rimane presidente Anp"

Il premier dell'Autorità palestinese Salam Fayad ha affermato oggi a Ramallah che il presidente Abu Mazen (Mahmud Abbas) continuerà a esercitare il suo mandato, che formalmente scade venerdì prossimo. "Non ci sono le condizioni - ha detto - per affermare nelle attuali circostanze che c'è un seggio presidenziale vacante". Inoltre, ha aggiunto, la legge elettorale "stabilisce chiaramente che le elezioni presidenziali e legislative devono essere simultanee".

15:11 Frattini: "Chiederemo impegno Obama dal primo giorno"

L'Europa "chiederà al nuovo presidente americano di impegnarsi fin dal primo giorno per la soluzione della crisi grave in Medio Oriente". E' quanto ha affermato Franco Frattini in una conferenza stampa a Praga a margine della riunione informale dei ministri degli Esteri dell'Ue. La soluzione a cui dovrà lavorare Barack Obama, ha osservato il titolare della Farnesina, non dovrà "limitarsi a un cessate-il-fuoco a Gaza" ma permettere la ripresa dei negoziati di pace". "Con i colleghi ha aggiunto Frattini - "siamo d'accordo sul fatto che l'amminsitrazione americana entrante farà la differenza".

15:09 Frattini: "Il Papa non fa politica, parla per il bene comune"

"Come sempre condivido le parole del Papa ma evidentemente il Papa non fa politica. Nessuno interpreti queste parole come auspici per cambi di leadership". Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini nella conferenza stampa a margine della riunione informale dei ministri degli Esteri dell'Ue oggi a Praga in merito alle parole di Benedetto XVI sulla necessità di "dirigenti capaci" in Medio Oriente. "Il Papa parla per il ben degli uomini, quello che ha detto lo ha detto in assoluto, senza pensare a formazioni politiche o a partiti", ha aggiunto il titolare della Farnesina che ha poi concluso "Per carità, non mettiamo in bocca al Papa queste cose".

15:07 Israele denuncia il lancio di razzi durante la tregua

Militanti palestinesi hanno violato la tregua concordata per ragioni umanitarie lanciando dalla Striscia di Gaza diversi razzi contro Israele. Secondo quanto denunciano fonti militari israeliane, i razzi lanciati dopo l'una di oggi sono stati almeno quattro e hanno colpito Ashkelon e Sderot.

 

15:05 Msf: "Tregua irrisoria, medici bloccati"

Un milione e mezzo di palestinesi nella Striscia di gaza, di cui la metà bambini, sono attualmente preda di proiettili e bombardamenti incessanti". E' la denuncia di Franck Joncret, capo missione di Medici Senza Frontiere: "chi poteva credere che un simile rullo compressore potesse risparmiare i civili, a cui è impedito di fuggire e che si ritrovano ammassati in un'enclave fortemente popolata". Le equipe mediche continuano a incontrare difficoltà enormi per portare loro assistenza. "La comunità internazionale non può accontentarsi di tregue parziali,- aggiunge l'organizzazione- largamente insufficienti per portare un'assistenza vitale alla popolazione".

15:01 Egitto, domani "giornata della collera" dei musulmani

Per domani rappresentanti di partiti e di diverse correnti politiche egiziane hanno deciso di aderire alla 'Giornata della collera "contro la debole posizione dei regimi arabi riguardo ai massacri israeliani a Gaza". Lo hanno annunciato dopo una riunione nella quale è stato anche discusso l'appello rivolto in tal senso dal presidente dell'Unione Internazionale degli Ulema (studiosi) musulmani, sheikh Youssef Qaradawi a tutti i musulmani del mondo.

14:56 Premier palestinese: "E' una nuova catastrofe"

L'elevato numero di perdite palestinesi nell'offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza richiama alla memoria la guerra d'indipendenza israeliana del 1948-49. Lo ha ricordato il primo ministro Salam Fayyad. "Siamo di fronte a una catastrofe umanitaria. E' una nuova al-Nakba" (in arabo "la catastrofe"), ha detto ricordando il termine con cui gli arabi definiscono l'estromissione di buona parte degli abitanti arabi della Palestina dai confini dello Stato d'Israele a partire dal 15 maggio 1948, quando il Regno Unito si ritirò dalla Palestina e Israele secondo il piano di ripartizione contenuto nella risoluzione dell'Onu del 29 novembre 1947.

14:42 Human Rights Watch: "Israele ed Egitto aprano i confini"

Israele ed Egitto dovrebbero aprire i loro confini con Gaza per permettere a civili e feriti di abbandonare le zone di guerra. La richiesta arriva da 'Human Rigths Watch' e suona come un vero e proprio appello. Fred Abrahams, portavoce dell'organizzazione umanitaria, ha dichiarato che "in questo momento non esistono posti sicuri per i civili e per i feriti di Gaza, ed è d'obbligo non chiudere i confini per consentire di sopravvivere a coloro che tentano di mettersi in salvo".

14:27 Auckland, fischi al torneo per la tennista israeliana Peer

Ad Auckland un gruppo di spettatori ha disturbato l'inizio del match di tennis tra l'israeliana Shahar Peer, contro la russa Elena Dementieva, per protestare contro l'offensiva di Israele nella striscia di Gaza. La partita era valida per i quarti di finale del torneo di Auckland. La Peer, 21 anni, ha perduto 6-3, 6-1, ma non ha preso a pretesto la rumorosa contestazione per giustificare la sconfitta.

14:20 Israele colpisce convoglio Onu con aiuti, morto l'autista

L'aviazione israeliana ha colpito un mezzo delle Nazioni Unite impegnato nella consegna di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza: l'autista del mezzo è rimasto ucciso, secondo quanto confermato da fonti dell'Onu. Il portavoce dell'organizzazione internazionale, Adnan Abu Hasna ha detto che l'incidente ha avuto luogo durante la pausa di tre ore dei bombardamenti, dichiarata da Israele per consentire la consegna degli aiuti. Il mezzo colpito portava le insegne e la bandiera dell'Onu quando è stato colpito nel nord di Gaza.

13:53 Sarkozy: "Parigi e Berlino pronte ad iniziativa comune"

La Francia e la Germania sono pronte a "prendere una iniziativa comune" per favorire la pace in Medio Oriente. Lo ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy, dopo aver incontrato oggi il cancelliere tedesco Angela Merkel all'Eliseo. "Le armi devono tacere - ha affermato Sarkozy - l'escalation deve fermarsi. Israele deve ottenere delle garanzie per la sua sicurezza e lasciare Gaza, il prima possibile sarebbe meglio". Sarkozy ha espresso la sua "convinzione, condivisa con Angela Merkel, che occorre dare a Israele la garanzia che le armi non passeranno attraverso la frontiera fra l'Egitto e la striscia di Gaza". Una volta ottenuto questo "è necessario che l'esercito israeliano si ritiri da Gaza".

13:49 Hamas: "Piano egiziano non in grado di risolvere la crisi"

Organizzazioni palestinesi la cui sede è Damasco - fra cui Hamas - hanno dichiarato oggi che l'iniziativa egiziana in vista di una tregua permamente nella Striscia di Gaza, "non costituisce una base valida".

13:47 Stranieri e palestinesi con doppio passaporto lasciano la Striscia

Circa 250 stranieri e palestinesi con doppia nazionalità sono stati autorizzati oggi da Israele a lasciare la Striscia di Gaza. Lo riferiscono la Croce rossa e l'esercito israeliano. Le 250 persone sono state trasportate a bordo di sei autobus da Gaza City al valico di Erez, tra il nord della Striscia e Israele, ha detto un portavoce della Croce Rossa internazionale. L'esercito israeliano ha confermato il passaggio degli stranieri. Il 2 gennaio scorso, alla vigilia dell'inizio dell'offensiva di terra Israeliana diverse centinaia di stranieri erano stati autorizzati a lasciare la Striscia di Gaza.

13:45 Razzo sul deserto del Negev, gravi due israeliani

Due israeliani sono rimasti gravemente feriti da un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza su un palazzo sul kibbutz Ein Ha Shlosha, nel deserto del Negev. Lo hanno riferito fonti mediche e della sicurezza. Altre due persone sono rimaste lievemente ferite.

13:44 Iran, Khamenei vieta a volontari attentati contro Israele

La guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, ha vietato ai volontari iraniani di lasciare il paese per compiere attacchi suicidi contro Israele. Lo ha riportato la televisione nazionale iraniana, citando lo stesso Khamenei, secondo il quale l'Iran non può permettere ai volontari di varcare la frontiera e sferrare azioni contro Israele. La guida suprema ha assicurato però che l'Iran non lesinerà alcuno sforzo per assistere Hamas in altri modi. Giorni fa alcuni gruppi studenteschi fondamentalisti avevano chiesto a Teheran il permesso di autorizzare dei volontari a compiere attacchi suicidi in Israele in risposta all'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza.

13:36 Mons. Dadah: "Rischio allargamento del conflitto"

Il vicario apostolico dei Latini di Beirut, mons. Paul Dahdah, nel conflitto a Gaza mette in guardia dal "rischio di allargamento della guerra" dopo che stamattina razzi lanciati dal Libano sono caduti su territorio israeliano. E afferma la immediata necessità di una forza di interposizione. "Se i razzi caduti nella zona dell'Alta Galilea sono davvero partiti da qui - ha detto il vescovo al Sir, la agenzia dei settimanali cattolici promossa dalla Cei, - il rischio è alto. Ma la paura c'è sempre stata anche perché manca quella pace duratura fondata sulla giustizia. In questa regione ognuno la pensa in modo diverso e sono in gioco molti interessi rappresentati dalle numerose fazioni e movimenti presenti sul campo".

13:27 Solana in Turchia per incontrare Gul e Erdogan

L'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Ue, Javier Solana, è giunto oggi in Turchia per colloqui sul conflitto di Gaza e la situazione nella regione. Solana, che all'inizio della settimana era già andato in Egitto e Israele nel tentativo di favorire una tregua, incontrerà - riferisce Hurriyet Daily - il presidente Abdullah Gul e il primo ministro Tayyp Erdogan.

13:21 Siniora condanna il lancio dei razzi dal Libano

Il primo ministro libanese Fouad Siniora ha duramente condannato i lanci di razzi dal sud del Paese che in mattinata hanno colpito la parte settentrionale d'Israele, ferendo lievemente cinque persone: secondo quanto recita un comunicato ufficiale a sua firma, il premier di Beirut "considera quanto accaduto una violazione della risoluzione numero 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che nel 2006 pose fine alla guerra-lampo tra le truppe israeliane e le milizie sciite di Hezbollah. "E' un fatto che il primo ministro non accetta, e che respinge senza mezzi termini", si legge ancora nella nota, secondo la quale i responsabili dell'attacco puntano soltanto a destabilizzare il Libano. Al contempo Siniora, un moderato filo-occidentale, nel documento stigmatizza tuttavia anche la ritorsione da parte dello Stato ebraico, le cui artiglierie hanno bombardato i punti oltre confine da cui erano stati scagliati gli ordigni sulla Galilea.

13:15 Amnesty: "Ue faccia di più per la crisi umanitaria"

Amnesty international ha sollecitato i ministri degli Esteri dell'Unione europea in riunione a Praga a compiere tutti gli sforzi possibili per fare pressioni su Israele affinchè ponga fine agli attacchi diretti contro i civili o gli edifici civili nella Striscia di Gaza o agli attacchi sproporzionati, e permetta l'accesso umanitario estremamente necessario nella regione. In una lettera inviata alla troika dell'Ue al suo ritorno dal Medio Oriente, Amnesty International ha espresso particolare preoccupazione per il fallimento dell'Ue, finora, nel giocare un ruolo decisivo presso il Consiglio di Sicurezza dell'Onu. L'organizzazione per i diritti umani ha chiesto all'Ue di lavorare attivamente con tutti i membri del Consiglio di Sicurezza affinchè sia immediatamente attuata una tregua umanitaria.

13:07 Frattini: "Grave lancio razzi, Israele non faccia rappresaglie"

Il lancio di razzi dal Libano verso Israele è un "fatto grave" e l'auspicio è che l'episodio "non conduca a rappresaglie, cosa che Israele non sembra voler fare" al momento. Così il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha commentato a SkyTg24 l'attacco che ha colpito stamane la città della Galilea, Nahariya. Da Praga, dove si trova per partecipare alla riunione informale dei ministri degli Esteri dell'Ue, Frattini ha spiegato che "la situazione richiede la massima attenzione". "Si tratta di razzi che certamente non

sono stati sparati da Hezbollah: questa è l'opinione del generale (Claudio) Graziano e di (Fouad) Siniora", ha aggiunto, spiegando che "le truppe di Unifil sono in condizione di massima vigilanza".

13:04 Times rilancia: Israele usa proiettili al fosforo bianco

Il Times di Londra rilancia: Israele sta usando proiettili al fosforo bianco - vietati da accordi internazionali in zone popolate da civili - nella sua offensiva a Gaza, e questo uso viene ora provato dalle ustioni sui corpi di vittime palestinesi e da immagini di tali munizioni che compaiono in foto delle stesse forze armate israeliane. Il quotidiano pubblica in particolare una foto dei presunti proiettili al fosforo bianco - di colore azzurro chiaro, contrassegnati dalla sigla M825A1, di fabbricazione americana - con un militare che ne sta maneggiando uno. Le munizioni vengono usate per creare schermi fumogeni a protezione delle truppe, ma la densità abitativa di Gaza rende probabile che il fosforo - che a contatto con la pelle prove gravissime ustioni, perchè è difficile da spegnere - finisca per colpire anche i civili.

12:55 Fassino: "Governo italiano sostenga iniziativa di Mubarak"

Il governo italiano sostenga l'iniziativa del presidente egiziano Mubarak per arrivare ad un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo chiede il ministro degli Esteri ombra del Pd, Piero Fassino, che questa mattina insieme al segretario del Pd, Walter Veltroni, ha incontrato l'ambasciatore israeliano in Italia Gideon Meir, e il rappresentante nel nostro paese dell'Autorità nazionale palestinese, Sabri Ateyeh.

 

12:48 Ucciso palestinese in Cisgiordania

Agenti delle forze di sicurezza israeliane hanno ucciso a colpi di arma da fuoco un palestinese che stava tentando di dare alle fiamme una stazione di servizio annessa all'insediamento ebraico di Mishor Adumim, situato nella Cisgiordania occupata, pochi chilometri a est di Gerusalemme: lo hanno riferito fonti dei servizi di vigilanza e della polizia locali, secondo cui la vittima era stata notata mentre cercava di appiccare il fuoco all'impianto.

12:45 Israele: "Razzi dal Libano lanciati da palestinesi"

Il governo israeliano ritiene che dell'attacco con razzi avvento in mattinata sulla Galilea siano responsabili estremisti palestinesi con basi nel Libano meridionale, e non le milizie sciite locali di Hezbollah: lo ha dichiarato all'emittente televisiva 'Channel 2' il ministro per gli Affari dei Pensionati, Rafi Eitan, già alto ufficiale del Mossad, i servizi segreti. "La responsabilità è interamente del governo libanese", ha peraltro sottolineato. "Credo", ha poi osservato Eitan, "che si sia trattato di episodi isolati"; e comunque, ha aggiunto, "ce l'aspettavamo".

12:41 Obama chiama Topolanek: Apprezzamento missione Ue

Il presidente eletto americano Barack Obama ha chiamato ieri sera al telefono il premier ceco Mirek Topolanek, presidenza di turno dell'Ue, esprimendo "apprezzamento" per l'iniziativa europea in Medio Oriente e lodando il "ruolo" giocato dalla repubblica Ceca, attuale presidente di turno della Ue.

12:26 Croce Rossa: "A Beit Lahiya cadaveri per le strade"

Cadaveri, a decine e decine, giacciono sulle strade e i feriti muoiono davanti gli occhi dei soldati israeliani che a distanza di pochi metri non fanno niente per soccorrerli": è solo una delle frasi del drammatico racconto di Ayad Nasr, portavoce della croce rossa internazionale riuscito ad entrare a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza, dove infuriano da giorni i combattimenti tra le forze speciali israeliane e i miliziani palestinesi. In collegamento telefonico con la tv satellitare araba Al Jazeera, il rappresentante dell'organizzazione umanitaria ha lanciato "un pressante e urgente appello alle autorità israeliane per permettere alle nostre auto ambulanze di entrare nelle zone di Abraj Al Awda e Abraj Sheikh Zaid per raccogliere i feriti che molti di loro sono morti perchè nessuno ha prestato loro soccorso".

12:17 Carter: "La guerra poteva essere evitata"

"La devastante invasione di Gaza da parte degli israeliani poteva essere facilmente evitata, lo so per coinvolgimento diretto". Così scrive in un commento sul Washington Post Jimmy Carter, l'ex presidente americano che guida il Carter Center, l'associazione impegnata in tutto il mondo per la pace ed attività umanitarie, ricordando la sua missione lo scorso anno qualche mese prima che fosse poi dichiarata la tregua di sei mesi con la mediazione egiziana. E rivelando di aver cercato "con un altra visita in Siria a metà dicembre di far sì che la scadenza dei sei mesi fosse estesa".

12:09 Fayyad: "Accettare subito iniziativa dell'Egitto"

Il premier dell'Autorità palestinese Salam Fayyad ha chiesto oggi a Ramallah l'immediata accettazione dell' iniziativa egiziana per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, dicendo che l'iniziativa deve essere subito attuata senza perdere altro tempo. Finora però nè Israele nè Hamas hanno detto di accettarla così come è stata formulata dall'Egitto. Per ambedue le parti può però essere una base di discussione per soddisfare le condizioni che esse vogliono.

12:02 Iniziata la tregua di tre ore

E' appena iniziata la tregua di tre ore nella Striscia di Gaza per fare entrare aiuti umanitari.

11:58 Al Cairo i diplomatici israeliani

Sono giunti al Cairo i diplomatici israeliani incaricati di discutere con i rappresentanti del governo egiziano i dettagli della proposta franco-egiziana per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. I due inviati sono il consigliere politico del premier israeliano Ehud Olmert, Shalom Turgeman e l'alto funzionario della Difesa Amos Gilad.

11:48 Ufficiale israeliano ucciso

Un ufficiale israeliano è stato ucciso e un soldato è stato ferito in modo lieve nello scoppio di un razzo anticarro durante scontri a fuoco con miliziani palestinesi stamane nel centro-sud della striscia di Gaza, secondo un comunicato del portavoce militare.

11:47 Popolo della pace si mobilita, manifestazione ad Assisi il 17

"E' tempo di rompere il silenzio assordante dell'Italia". Flavio lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, annuncia con queste parole la manifestazione nazionale per la pace in Medio Oriente che si terrà sabato 17 gennaio ad Assisi. "Se non vogliamo essere complici della guerra dobbiamo fare l'impossibile per fermarla e impegnarci a costruire la pace".

11:43 Papa: "Tornare alla tregua e ai negoziati di pace"

Il Papa torna a fare un appello per la pace in Medio Oriente e chiede che torni in vigore la tregua nella Striscia di Gaza. "Auspico che, con l`impegno determinante della comunità internazionale, la tregua nella Striscia di Gaza sia rimessa in vigore - ciò che è indispensabile per ridare condizioni di vita accettabili alla popolazione - e che siano rilanciati i negoziati di pace rinunciando all`odio, alle provocazioni e all`uso delle armi", ha detto Benedetto XVI in un passaggio del discorso pronunciato nel corso del tradizionale saluto di inizio anno al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede.

11:39 Papa: "Da elezioni vengano dirigenti capaci di ottenere pace"

Le prossime elezioni in Terra Santa portino "dirigenti capaci" di guidare il "processo di pace". Lo ha auspicato il Papa nel discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. "E' molto importante - ha detto - che, in occasione delle scadenze elettorali cruciali che interesseranno molti abitanti della regione nei prossimi mesi, emergano dirigenti capaci di far avanzare con determinazione questo processo e di guidare i loro popoli verso la difficile ma indispensabile riconciliazione. A questa non si potrà giungere - ha aggiunto - senza adottare un approccio globale ai problemi di quei Paesi, nel rispetto delle aspirazioni e degli interessi legittimi di tutte le popolazioni coinvolte"

11:27 Papa: "Violenza da ogni parte non è la soluzione"

L'"opzione militare non è una soluzione" e "la violenza, da qualunque parte essa provenga e qualsiasi forma assuma, va condannata fermamente". Lo ha detto il Papa riguardo alla Terra santa, nel discorso al corpo diplomatico. Ha ribadito la richiesta di una "tregua nella striscia di Gaza che sia rimessa in vigore" e ha chiesto "l'impegno determinante della comunità internazionale" e che "siano rilanciati i negoziati di pace, rinunciando all'odio, alle provocazioni e all'uso delle armi".

11:25 Crosetto: "Pronti a mandare militari se c'è accordo fra le parti"

L'Italia è pronta a inviare propri soldati nella Striscia di Gaza. Lo annuncia al quotidiano online Affaritaliani.it il sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto. "La condizione necessaria è un accordo tra le due parti, non esiste altra possibilità. Nessuno può intervenire in quell'area se tra i due non c'è un trattato che la forza deve far rispettare. Un qualcosa che consenta alle forze multinazionali di svolgere le loro funzioni. Altrimenti, se prima non ci fosse un accordo tra le due parti, significherebbe mandare al massacro i soldati dell'Onu o della Nato".

11:24 Tony Blair: "Usa sostengano piano egiziano"

L'inviato speciale del Quartetto per il Medio Oriente, Tony Blair, ha chiesto agli Stati Uniti di sostenere il piano presentato dall' Egitto per una tregua a Gaza. "C'è la possibilità - ha detto alla radio francese Europe 1 - di un accordo attorno ai punti discussi da Nicolas Sarkozy con Hosni Mubarak".

11:14 Generale Graziano chiede moderazione a Israele e Libano

Il comandante della missione Unifil in Libano, il generale italiano Claudio Graziano, "è in costante contatto cone le autorità libanesi e israeliane" ed ha chiesto loro "la massima moderazione". "Entrambe le parti hanno assicurato il loro impegno per il rispetto della risoluzione 1701" del Consiglio di Sicurezza per il mantenimento della pace tra Israele e il movimento sciita libanese Hezbollah nel Sud del Libano.

11:04 Cameraman tv algerina ucciso a Gaza

Un cameraman della televisione di stato algerina ENTV è rimasto ucciso nei bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Bacel Feradj, conferma soltanto oggi Aps, è morto martedì sera al Cairo dove era stato evacuato d'urgenza dopo le gravi ferite riportate durante i primi giorni dell'attacco israeliano.

11:02 Ministro Beirut: "Hezbollah estraneo a lanci di missili"

Il movimento sciita libanese Hezbollah ha comunicato al governo presieduto da Fuad Siniora di non essere responsabile del lancio di razzi di questa mattina dal Sud del Libano verso Israele. Lo ha reso noto il ministro dell'informazione libanese Tareq Mitri citato da fonti di stampa, secondo cui l'esecutivo è stato informato della estraneità di Hezbollah alla vicenda da responsabili dello stesso movimento sciita, prima che il governo iniziasse una riunione già in programma per oggi. Hezbollah fa parte del governo di unità nazionale libanese, con il ministro del lavoro Mohamed Fneish.

10:49 Mubarak presenta il piano, obiettivo tregua entro 72 ore

Una tregua nella Striscia di Gaza entro 48-72 ore. E' questo l'obiettivo della diplomazia egiziana, mentre la delegazione israeliana è arrivata al Cairo per negoziare con il presidente Hosni Mubarak e con i palestinesi un eventuale cessate-il-fuoco. E' molto probabile che la delegazione israeliana, di cui fa parte il ministro della Difesa, Ehud Barak, incontri il capo della intelligence egiziana, Omar Suleiman. Mubarak presenterà il piano in tre punti, che prevede che Israele e tutte le fazioni palestinesi accettino un immediato cessate il fuoco per un tempo limitato per permettere il flusso di aiuti umanitari attraverso corridoi stabiliti; l'Egitto invita Israele e i Palestinesi, insieme ai rappresentanti dell'Unione europea e a quelli di 'altre parti', a discutere il modo per garantire che la situazione attuale non si ripeta e che ne vengano affrontate le cause. Questo significa sigillare i confini così da impedire il contrabbando di armi e aprire alcuni valichi per permettere di alleggerire il blocco del territorio; l'Egitto convocherà infine colloqui per la riconciliazione palestinese allo scopo di porre fine alla faida tra Hamas e Fatah e giungere alla formazione di un governo che sia accettabile dalla comunità internazionale.

 

10:45 Israele: Falso allarme nuovi tiri razzi

Le esplosione che si sono udite poco fa nell'Alta Galilea, suscitando il timore di una nuova caduta di razzi dal sud Libano, erano errate e sono state in apparenza causate da aerei che avevano superato il muro del suono. Lo hanno detto fonti militari israeliane.

10:20 Veltroni incontra ambasciatore Israele e rappresentante Anp

Il segretario del partito democratico Walter Veltroni, accompagnato dal ministro degli Esteri del governo ombra del Pd, Piero Fassino, ha incontrato stamane l'ambasciatore di Israele a Roma Gideon Meir e incontrerà, sempre nella mattinata, il rappresentante in Italia dell'Autorità nazionale palestinese Sabri Ateyeh.

 

10:10 Unifil e esercito rafforzano pattugliamento

La forza dell'Onu dispiegata nel Sud del Libano (Unifil) ha intensificato le pattuglie nella sua area di operazioni in cooperazione con l'esercito libanese "per prevenire ogni ulteriore incidente", dopo che questa mattina almeno tre razzi sono stati sparati dal Libano meridionale contro il Nord di Israele.

10:07 Esercito israeliano risponde al lancio di razzi

In mattinata l'esercito israeliano ha prontamente risposto al fuoco bombardando il versante libanese dal quale erano giunti i razzi che hanno provocato il ferimento di almeno due persone. "Tre razzi provenienti dal Libano sono piombati in Israele'', ha spiegato il portavoce della polizia Micky Rosenfeld, aggiungendo che due persone hanno riportato delle ferite nei pressi della citta' di Nahariya. ''Abbiamo condotto un'operazione che ha risposto al fuoco nella direzione dei razzi provenienti dal Libano'', ha poi sottolineato una portavoce dell'esercito. Anche un portavoce delle forze di sicurezza libanesi ha confermato all'Afp che ''tra i due e i tre razzi sono stati sparati oggi dal sud del Libano'' e che ''Israele ha risposto con 5 o 6'' ordigni.

10:06 Libano, misure esercito per tenere situazione sotto controllo

Dopo il lancio di razzi dal Sud del Libano su Israele, l'esercito libanese ha reso noto di aver preso "le misure necessarie" per rafforzare la sicurezza e "portare la situazione sotto controllo".

10:05 Frattini a Praga per riunione informale ministri Esteri

Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, è da poco giunto a Praga per partecipare alla prima riunione informale dei ministri degli Esteri dell'Unione europea sotto la presidenza della Repubblica Ceca, che sarà aperta dal premier ceco, Mirek Topolanek. Sul tavolo il tema della sicurezza energetica dell'Europa, una delle priorità del semestre di presidenza ceca che acquista maggiore urgenza anche alla luce della disputa in corso tra Russia e Ucraina sulle forniture di gas, ma si affronterà anche la crisi a Gaza.

10:02 Israele intensifica le operazioni nella Striscia di Gaza

Le forze aeree israeliane hanno intensificato le proprie operazioni su Gaza la notte scorsa, con raid diretti contro circa 60 bersagli. A riferirlo è stato un portavoce militare. Tra gli obiettivi presi di mira, 15 tunnel usati per il contrabbando di armi verso la Striscia attraverso il confine con l'Egitto e la casa a Khan Younis di un comandante che dirigeva gli attacchi contro bersagli israeliani nella zona di Rafah.

10:00 Governo libanese condanna il lancio di razzi contro Israele

Il governo libanese ha condannato il lancio di razzi contro il nord di Israele dal Libano meridionale, e ha chiesto ai suoi servizi di sicurezza di condurre un'inchiesta per fare luce su questo incidente. Lo ha detto all'Afp un portavoce governativo. "Il Libano rifiuta e condanna il lancio di razzi e la risposta (d'Israele), e considera questo atto come una violazione della risoluzione 1701" dell'Onu, che aveva messo fine alla guerra del 2006, ha detto il portavoce in condizione di anonimato. "Il Libano si è impegnato a rispettare questa risoluzione e ha chiesto alle autorità competenti di condurre un'inchiesta", ha aggiunto.

 

09:59 Altri razzi sparati dal Libano sul nord di Israele

Altri tre razzi sono stati sparati dal Libano sul nord di Israele provocando il ferimento di due persone.

09:54 Arrivata al Cairo delegazione israeliana

E' arrivata stamattina al Cairo la delegazione del governo israeliano invitata dal presidente egiziano, Hosni Mubarak, per negoziare con l'Egitto e con i palestinesi un eventuale cessate il fuoco, in base a quanto annunciato martedì sera a Sharm el Sheikh dallo stesso Mubarak e dal presidente francese, Nicolas Sarkozy. La delegazione è composta dai consiglieri politici del primo ministro Olmert, Shlomo Thurgam, e del ministro della difesa Barak, Amos Gilat.

09:48 Tre miliziani della jihad islamica uccisi in un raid

Tre miliziani della jihad islamica sono rimasti uccisi in un raid aereo israeliano nel nord della striscia di gaza. Lo hanno riferito fonti mediche palestinesi. Il raid è avvenuto in una zona affollata a circa 150 metri da un ospedale, e 12 passanti sono rimasti feriti, hanno riferito le fonti. L'esercito israeliano non ha rilasciato commenti, ma ha ribadito che i miliziani palestinesi fanno deliberatamente uso di scudi umani per proteggersi.

 

08:50 Razzi su Israele, ne sono stati sparati cinque

Cinque razzi da 120 millimetri sparati dal Libano hanno colpito il nord di Israele, sono stati lanciati dalla città di Dhayra. Lo riferisce l'emittente tv di hezbollah al Manara.

07:55 Gaza, razzi su Ashod e Ashqelon

Razzi sparati da Gaza sono caduti stamane nelle città di Ashqelon e Ashdod e nelle aree limitrofe. Non si ha notizia di vittime.

07:36 Gaza, Israele spara sul Libano

L'esercito israeliano ha sparato in direzione del libano in risposta al lancio di razzi di questa mattina nel nord d'Israele. Lo riferiscono fonti militari.

07:35 Razzi su nord Israele, aperti rifugi al confine col Libano

Le autorità israeliane hanno ordinato l'apertura dei rifugi e la chiusura delle scuole nei centri minacciata dai razzi in prossimità del confine col Libano, secondo la radio pubblica.

07:34 Razzi su nord Israele, "sparati col consenso di Hezbollah"

In Israele si stima che a sparare i razzi sia stata un'organizzazione palestinese col permesso però degli Hezbollah. Nei giorni scorsi Israele aveva più volte avvertito gli Hezbollah a non aprire il fuoco per mostrare solidarietà con i palestinesi nella striscia di Gaza, sottoposti a una dura offensiva israeliana. Per precauzione comunque lo spiegamento militare israeliano nel nord era stato rafforzato e riservisti richiamati alle armi.

07:33 Razzi Katiuscia su nord Israele, feriti

Alcuni razzi katiuscia sono caduti stamani sull'alta Galilea occidentale, nel nord di Israele, in prossimità del confine col Libano. Lo ha riferito la radio pubblica, precisando che ci sono alcuni feriti.

07:32 L'iraniano Larijani incontra leader di Hamas a Damasco

Uno dei più alti esponenti del regime iraniano, il presidente del parlamento Ali Larijani, ha incontrato in nottata a Damasco il leader in esilio di Hamas Khaled Meshaal mentre il movimento estremista islamico palestinese sta valutando una proposta egiziana per un cessate- il-fuoco con Israele nella Striscia di Gaza.

Larijani, ha incontrato Meshaal e diversi altri dirigenti di Hamas all'ambasciata iraniana nella capitale siriana, hanno riferito testimoni.

07:31 Raid aerei su Rafah colpiscono casa e tunnel

Aerei israeliani hanno bombardato Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo testimoni le bombe hanno colpito una casa e un tunnel nei pressi del confine con l'Egitto.

07:30 Tank israeliani avanzano nel sud della Striscia

Decine di tank israeliani sono entrati nel sud della Striscia di Gaza e avanzano in direzione di Khan Yunis. Lo hanno riferito testimoni.

 

 

 

 

L'UNITA'

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2009-01-08

Dal Libano razzi su Israele Il Papa: per la pace servono leader nuovi

Alcuni razzi katiuscia sono caduti sull'alta Galilea occidentale, nel nord di Israele, in prossimità del confine col Libano. Si tratta di quattro razzi sparati dal sud Libano, caduti nei pressi di Nahariya. Alcuni feriti lievi fra gli israeliani.

E poco dopo l'esercito israeliano ha sparato in direzione del Libano in risposta al lancio di razzi.

Il contrattacco è stato annunciato da una portavoce dell'Esercito dello Stato ebraico, spiegando che sono state sparate cinque salve "direttamente e specificamente in direzione dei punti di partenza dei razzi", ma senza precisare il tipo di proietti impiegati per la rappresaglia. L'area al confine tra i due Paesi è la stessa che fu teatro della guerra-lampo dell'agosto 2006 tra le forze israeliane e le milizie sciite libanesi di Hezbollah; l'ultimo bombardamento con razzi dal Libano su Israele invece risaliva al giugno dell'anno scorso, ed era stato effettuato da estremisti palestinesi. L'odierno scambio di colpi è stato confermato anche da fonti delle forze di sicurezza di Beirut.

Un secondo lancio è stato smentito da fonti israeliane.

Il premier libanese Fuad Siniora ha condannato con forza poco fa il lancio di razzi. "Ciò che è accaduto al Sud è una violazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell'Onu (che nel 2006 ha posto fine alla guerra tra Israele e Hezbollah)", ha affermato il premier citato dall'agenzia ufficiale Nna. "Il Libano respinge atti del genere. Il lancio di razzi è un comportamento inaccettabile ed è stato messo in atto da alcuni elementi che non vogliono la stabilità in Libano e vogliono

imporre al Paese qualcosa che esso non vuole" Azioni del genere "non sono utili agli interessi del Libano o dei palestinesi", ha continuato il premier che ha d'altro canto chiesto all'esercito libanese, in cooperazione con l'Unifil, di intensificare le necessarie misure "per impedire il ripetersi di attività del genere".

La forza dell'Onu dispiegata nel Sud del Libano (Unifil) ha intensificato le pattuglie nella sua area di operazioni in cooperazione con l'esercito libanese "per prevenire ogni ulteriore incidente", dopo che questa mattina almeno tre razzi sono stati sparati dal Libano meridionale contro il Nord di Israele.

Hamas si è subito chiamato fuori dal lancio di razzi che all'alba aveva colpito il nord d'Israele, negando qualsiasi coinvolgimento nell'attacco, che aveva a sua volta scatenato l'immediata reazione dello Stato ebraico, con bombardamenti di artiglieria sul sud libanese. "Non siamo in grado di attribuire l'accaduto ad alcuna fazione palestinese, non sappiamo chi abbia scagliato i razzi", ha dichiarato Raafat Morra, portavoce del Movimento di Resistenza Islamica in Libano. "Hamas", ha sottolineato, "persegue la propria battaglia all'interno della Palestina, e il nostro principio è quello di non servirci di nessun altro suolo arabo per rispondere all'occupazione. Questa", ha insistito Morra, "è la nostra ferma linea politica. Fondamentalmente", ha proseguito il portavoce del gruppo radicale palestinese, "la colpa di quanto sta accadendo è di Israele, perchè dopo il massacro di Gaza è impossibile tenere a freno il mondo arabo e islamico". Stando a fonti militari riservate, citate dai mass media dello Stato ebraico, in effetti sembrerebbe verosimile che i razzi, da tre a cinque, siano stati lanciati contro almeno tre località della Galilea non dalle milizie sciite di Hezbollah, ma da fazioni palestinesi presenti in Libano, a titolo di ritorsione per la massiccia offensiva israeliana in corso nella Striscia di Gaza per il tredicesimo giorno consecutivo. Secondo le medesime fonti, inoltre, si sarebbe trattato di un attacco isolato, non rispondente dunque a un'eventuale strategia di più vasta portata. Almeno cinque le persone rimaste ferite in Israele, tutte peraltro in modo lieve; le artiglierie hanno reagito in brevissimo tempo, sparando contro il territorio libanese cinque proietti.

Intanto, dopo le polemiche fra Vaticano e Israele. Gaza "assomiglia sempre più ad un grande campo di concentramento" e la risposta israeliana ("parole uguali ad Hamas"), il Papa parlando ai diplomatici in Santa Sede chiede che le prossime elezioni in Terra Santa portino "dirigenti capaci" di guidare il "processo di pace. È molto importante - ha detto - che, in occasione delle scadenze elettorali cruciali che interesseranno molti abitanti della regione nei prossimi mesi, emergano dirigenti capaci di far avanzare con determinazione questo processo e di guidare i loro popoli verso la difficile ma indispensabile riconciliazione. A questa non si potrà giungere - ha aggiunto - senza adottare un approccio globale ai problemi di quei Paesi, nel rispetto delle aspirazioni e degli interessi legittimi di tutte le popolazioni coinvolte".

07 gennaio 2009

 

 

 

Pax Christi e i cattolici di base al presidio di Roma contro il massacro

di GIOVANNA NIGI

Promosso dalla comunità cristiana di base di San Paolo e da un numero di organizzazioni umanitarie e palestinesi che continua a crescere, è iniziato giovedì mattina un presidio permanente in largo Goldoni, in pieno centro di Roma, nato per manifestare lo sdegno e l'indignazione degli "uomini di buona volontà" davanti a quello che P.M.Musallam, unico parroco cattolico presente a Gaza, ha denunciato come "un massacro, un crimine di guerra che ancora una volta nessuno chiama come tale".

Il piccolo gazebo bianco, con la bandiera della pace in prima linea, ha ospitato durante tutta la mattinata la voce di quei cristiani che non vogliono sentirsi complici:" Fermatevi subito, fermiamoci tutti!" è lo slogan ripetuto al megafono sotto la pioggia battente, per chiedere il cessate il fuoco immediato e la fine dell'assedio nella Striscia di Gaza, con una forza di protezione internazionale della popolazione. Un invito a tutti a esprimere la propria rabbia e indignazione in tutte le sedi possibili, e al'Onu, alla Ue e al governo italiano la richiesta di un deciso intervento di mediazione.

Da parte di tutti i partecipanti, un'intenzione fermissima di ristabilire la verità negata: "La maggior parte dei quotidiani e dei telegiornali -fa notare Pax Christi nel suo appello - ha affermato che è stato Hamas a rompere la tregua. Invece il 19 dicembre è semplicemente scaduta una tregua della durata concordata di sei mesi. L'accordo comprendeva: il cessate il fuoco, la sua estensione nel giro di qualche mese alla Cisgiordania e la fine dl blocco di Gaza".

"Questi impegni - continuano - non sono stati rispettati da Israele (25 palestinesi uccisi solo dalla firma dell'accordo) e quindi Hamas non l'ha rinnovato. Ancor più precisamente, già ai primi di novembre, Israele aveva rotto la tregua con una serie di attacchi a Gaza uccidendo altri 6 palestinesi". E per ristabilire la verità fino in fondo, al presidio ci tengono anche a precisare che all'ultima manifestazione romana contro i massacri a Gaza, dove anche le comunità cristiane di base erano presenti, nessuna bandiera

israeliana è stata bruciata, come invece affermato dalla stampa.

Viene anche fornito il conto corrente postale per la raccolta fondi S. O. S. Gaza promossa dagli amici della Mezza Luna Rossa Palestinese: Iban IT69 DO76 0103200000062237201 codice BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX

Il presidio romano va avanti fino a martedì prossimo, dalle 9 del mattino alle 21.

PARTECIPANO AL PRESIDIO:

Comunita' Cristiana di Base San Paolo di Roma

Associazione Amici della Mezza Luna Rossa Palestinese

Rete Radié Resh di Roma e Rete Nazionale Comunità

Palestinese di Roma e del Lazio

Associazione Giovani Palestinesi Wael Zuaiter

WILP- Lega internazionale di donne per la pace e la

libertà

U.S. Citizens for Peace and Justice -- Roma

Handala Palestina

Action For Peace e Associazioni varie che vi partecipano

Donne In Nero Italia

Un Ponte per...

Soccorso Sociale per i Palestinesi

ECO - Ebrei Contro l'Occupazione

Sinistra Democratica di Roma e del Lazio

Associazione per la Pace

FIOM -- Federazione Impiegati Operai Metallurgici

Il Centro arabo Assadakah

08 gennaio 2009

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-01-08

Gaza, no di Hamas al piano egiziano-francese

8 gennaio 2008

La soluzione proposta dal presidente egiziano Mubarak e da quello francese Sarkozy "non è una valida soluzione alla crisi": a dichiararlo è Khaled Abdel Majid, capo del Fronte di lotta palestinese (Flp) e portavoce delle organizzazioni palestinesi che hanno la loro sede a Damasco, dove vive il capo in esilio di Hamas, Khaled Meshaal.

Questa posizione è stata elaborata nell'ambito di una serie di colloqui fra otto movimenti palestinesi della capitale siriana, fra cui Hamas e la Jihad islamica, sempre secondo Abdel Majid. "L'iniziativa franco-egiziana non contribuisce a trovare una soluzione poiché minaccia la resistenza e la causa palestinese permettendo al nemico di proseguire la sua aggressione", aggiunge un comunicato pubblicato a Damasco. Questi movimenti "respingono la presenza di forze o di osservatori internazionali a Gaza perché puntano a difendere l'occupazione e a rafforzare il blocco sulla resistenza", recita ancora il testo. Gli otto lanciano infine nella nota un appello "alla cessazione dell'aggressione, al ritiro delle forze israeliane, alla revoca del blocco e all'apertura dei valichi con Gaza, in particolare quello di Rafah", fra Egitto e il territorio palestinese.

Il piano in questione è quello messo a punto dal presidente egiziano Hosni Mubarak in collaborazione con il suo omologo francese Nicolas Sarkozy, che prevede "un cessate-il-fuoco immediato per un periodo limitato" per consentire l'apertura di corridoi umanitari, il prosieguo degli sforzi egiziani in vista di una tregua permanente e la conclusione di accordi per garantire le frontiere della Striscia di Gaza prima di una loro eventuale riapertura. CONTINUA ..."

Tuttavia, un assenso al piano viene dal Presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, che in una conferenza stampa congiunta con il premier spagnolo, Josè Luis Rodriguez Zapatero, che domani sarà al Cairo, sollecita nuovamente un cessate il fuoco immediato.

Il governo spagnolo nel frattempo ha "condannato con forza" il lancio di razzi in Israele dal Sud del Libano. Il ministro degli Esteri, Miguel Angel Moratinos, ha telefonato al Premier libanese, Fouad Siniora, che ha sottolineato la determinazione del governo libanese ad evitare un'escalation della violenza.

Il conflitto rischia di aprirsi anche al Libano

Infatti, il conflitto in Medio Oriente, giunto al tredicesimo giorno consecutivo, rischia di ampliarsi dopo che dal Libano meridionale sono ripresi i lanci di razzi contro il nord dello Stato ebraico: un attacco che ha provocato solo cinque feriti lievi, ma che ha fatto subito temere l'apertura di un nuovo fronte bellico regionale, nella stessa area teatro nell'agosto 2006 della guerra-lampo tra le truppe israeliane e le milizie sciite libanesi di Hezbollah, movimento alleato di Hamas, e dove sono schierati anche i soldati italiani dell'Unifil II, la Forza Interinale delle Nazioni Unite.

Stamattina almeno tre razzi Katyusha, sparati dal Libano meridionale, sono caduti nel nord di Israele, nei pressi della città di Nahariya, ferendo lievemente cinque persone, secondo quanto hanno riferito fonti militari. Un portavoce di Tsahal ha riferito che l'esercito israeliano ha risposto all'attacco aprendo il fuoco in direzione del Libano, e anche la tv al Manar, l'emittente del gruppo sciita libanese Hezbollah, ha riferito che cinque colpi di mortaio sparati da Israele sono caduti in territorio libanese nei pressi del confine. Ieri il leader del gruppo libanese, Hassan Nasrallah, aveva minacciato che "tutte le possibilità sono aperte" con Israele.

Sempre più grave la situazione umanitaria. L'appello del papa.

L'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha deciso di sospendere le sue operazioni nella Striscia di Gaza perché è troppo rischioso continuare la propria attività. Le Ong, fra le quali Save the Children, denunciano che una tregua di sole tre ore è assolutamente insufficiente per portare aiuti alla popolazione palestinese. Gli ospedali sono stracolmi, i morti finora sono 763, secondo fonti mediche palestinesi, e gli approvvigionamenti di acqua e cibo ridotti al minimo. La situazione è così grave da aver indotto papa Benedetto XVI non soltanto a sollecitare una tregua umanitaria a Gaza, ma addirittura a caldeggiare un ricambio di leadership tanto in Israele quanto tra i palestinesi affinchè i due popoli siano guidati "verso la difficile ma indispensabile riconciliazione". Il Pontefice ha sottolineato la necessità di un "approccio globale" e di un "sostegno convinto" al dialogo tra Israele e la Siria nonchè, in Libano, "al consolidamento delle istituzioni". Benedetto XVI ha quindi denunciato come in ambito mediorientale "la pace sia ancora lontana, nonostante tanti sforzi" in atto.

In effetti la diplomazia continua a muoversi per porre fine alla gravissima crisi nell'enclave palestinese, dove peraltro le forze israeliane oggi non hanno concesso null'altro che la partenza di trecento civili muniti di passaporti stranieri, e una sospensione delle ostilità di appena tre ore, la seconda da ieri, per consentire alla popolazione stremata di ricevere aiuti, e di approvvigionarsi di generi di prima necessità. In seno al governo dello Stato ebraico si starebbero però accentuando le divisioni tra chi è favorevole a una tregua e chi invece punta per l'offensiva a oltranza, fino all'eliminazione totale del pericolo rappresentato da Hamas.

 

Hamas: nessun cessate il fuoco prima del ritiro israeliano

dal nostro inviato Ugo Tramballi

7 GENNAIO 2009

Gaza, ripresi i bombardamenti Israele valuta proposta egiziana per il cessate il fuoco

Gaza, Frattini: "Prima richiesta italiana il cessate il fuoco"

Gaza, Mubarak propone tregua. Israele: "Sì a un corridoio umanitario"

La mappa dell'offensiva

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/ La guerra, i soldati, la gente

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/ Su YouTube i video dei raid israeliani

GERUSALEMME - A Nord di Gaza City, attorno alla città assediata e a Sud, a Kan Yunis. Tutto come prima: cannonate, l'avanzata della fanteria israeliana; i cacciabombardieri dal cielo; i razzi di Hamas dentro Israele. La tregua è durata solo tre ore: il tempo sufficiente perché nella striscia entrasse una modica quantità di aiuti umanitari. Poi, di nuovo la battaglia.

In tempo di guerra il desiderio di pace si trasforma in sindrome: basta una parola, un aggettivo per illudersi che il peggio sia finito. E' successo anche ieri mattina, nelle tre ore in cui i cannoni tacevano. E' bastato che dall'ufficio del Primo Ministro, a Gerusalemme, si dicesse che Israele "vede positivamente gli sforzi fatti dall'Egitto e dalla Francia" che stanno trattando un cessate il fuoco immediato per avviare il dialogo sulle condizioni per una tregua illimitata, perché si gridasse alla pace. Il messaggio completo del Governo israeliano invece era piuttosto diverso: esprimeva "gratitudine al Presidente egiziano e francese per i loro sforzi perché avanzi una soluzione che porrà fine al terrore da Gaza e al contrabbando delle armi nella striscia".

Non era un'accettazione del cessate il fuoco né del piano Mubarak-Sarkozy. Era solo una disponibilità a parlarne. Mark Regev, portavoce di Ehud Olmert, il Premier israeliano, ha precisato ncora meglio: "Israele potrebbe accettare la proposta se cessa il fuoco da Gaza" e se la proposta "include le misure per prevenire il riarmo di Hamas". Dunque "i colloqui continuano". E le armi hanno ripreso subito a sparare a Gaza.

Anche se è favorevole a parlarne – "vogliamo che i colloqui abbiano successo" – Israele non poteva accettare il piano Mubarak-Sarkozy perché prima di scendere nei dettagli su come garantire una tregua, chiede un immediato cessate il fuoco. E' qualcosa che gli israeliani non sono ancora pronti a concedere. Sanno che il tempo stringe perché la pressione diplomatica internazionale, anche dall'America, si sta facendo serrata. Ma gli obiettivi militari che le Forze Armate si erano fissate non sono ancora stati tutti raggiunti. In particolare, i militari non hanno ancora consolidato il controllo del corridoio di Philadelphi, la striscia di terra che corre lungo la frontiera egiziana dove Hamas ha scavato tutti i tunnel dai quali passava il suo rifornimento di armi. Forse ancora due o tre giorni, ma fino ad allora è difficile che Israele cessi il fuoco.

In questa guerra, tuttavia, c'è anche Hamas. Tutti avevano detto la loro sul piano Mubarak-Sarkozy, tranne il movimento islamico. Prima e dopo la breve tregua umanitaria, Hamas ha continuato a lanciare i suoi razzi su tutte le città più importanti, vicine alla striscia di Gaza. Poi finalmente gli islamici hanno rotto il silenzio. Dall'esilio a Damasco uno dei leaders del movimento, Mussa Abu Marzuk, ha affermato che non ci sarà alcun dialogo sul cessate il fuoco permanente; fino a che non cesserà l'occupazione israeliana ci sarà resistenza. La dichiarazione non promette nulla di buono nell'immediato. La vera causa dello scontro è il futuro di Gaza, la sua ricostruzione. Il piano egiziano e francese non è chiaro riguardo a ciò che accadrà dopo la tregua: se i passaggi di frontiera saranno riaperti e se Israele cesserà il suo boicottaggio economico. E' questo il vero nodo politico del negoziato, è qui che Israele o Hamas può rivendicare la vittoria davanti alla propria gente.

 

 

 

 

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